Trasposizione ovidiana
Anno: 2014
Autore: Alleg
Luogo: Sulmona, Piazza Tacito
L’opera murale di Alleg trae ispirazione dalle Metamorfosi di Ovidio. In particolare, l’artista metabolizza e rivisita alcuni tra i miti più noti secondo la sua personale e riconoscibile cifra stilistica.
Nel susseguirsi delle facciate troviamo in senso antiorario: Narciso, Ercole, Prometeo e Giove.
Il volto del primo (facciata A) si vede riflesso per metà nello specchio; gli elementi naturali – la foglia, il ragno e il tronco dell’albero – delineano l’altra parte del viso.
Ercole (facciata B) e Prometeo (facciata C), soggetti a continue metamorfosi ed entrambi con forme solo in parte umane, rappresentano l’ondivago rapporto tra l’uomo e lo sviluppo industriale, di cui il primo è ormai divenuto vittima.
Infine Giove (facciata D), trasfigurato nei panni di un barbone, è tratto dal mito di Filèmone e Bauci in cui si narra che il dio, travestito da vagabondo insieme a Mercurio e in giro per la Frigia in cerca di ospitalità, ne ottenne solo dalla povera coppia di anziani di cui esaudì, per ringraziarli, l’estremo desiderio.
Nelle facciate ricorrono elementi simbolici e a volte antitetici: mentre le porzioni di muro di mattoni e gli alberi appaiono come testimonianze del mondo tradizionale e agreste dei nostri padri, altri emblemi della comunicazione (il telefono), della tecnologia (l’automobile) e dell’informazione (il giornale) offrono una sintesi visiva del progresso umano – così utile e così minaccioso – e del futuro incerto dei nostri figli.